EUDR: il governo italiano chiede all’UE l’esclusione della pelle bovina o una profonda semplificazione

Antonio Tajani, vice-presidente del Consiglio dei Ministri e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), ha scritto a Ursula von der Leyen (presidente della Commissione Europea) e Maroš Šefčovič (commissario per il Commercio). E lo ha fatto per chiedere due cose: che la pelle bovina sia esclusa dalla lista dei prodotti che devono sottostare al Regolamento EUDR anti-Deforestazione o che questo sia profondamente semplificato, eliminando l’onere di geolocalizzazione degli allevamenti per l’intero ciclo di vita dell’animale dai Paesi a basso rischio.
Il 16 giugno Tajani ha incontrato a Roma Fabrizio Nuti e Piero Rosati, rispettivamente presidente e vicepresidente di UNIC – Concerie Italiane, con una delegazione di amministratori locali. Il meeting è stato propizio proprio per discutere degli oneri (insostenibili e non dovuti, dal momento che la pelle non è un driver di deforestazione) che l’EUDR impone alla concia italiana. Ora il messaggio è recapitato all’UE: il regolamento entra in applicazione nel 2026 e c’è ancora tempo per modificarlo. Per la concia italiana è una “questione esistenziale”, riconosce il ministro.